Chi non ha un proprio influencer di riferimento, lanci il primo post. ☺
Parliamo di influencer marketing. È un mercato che si sta velocemente consolidando e sta dimostrando di sapersi adattare a tutti i settori.
Secondo i dati di UPA (Utenti pubblicità associati) è un mercato che vale 272 milioni di euro (report 2021) ed è in continua crescita.
Anche la ricerca di ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing), che ha coinvolto oltre 500 marketers con interviste dedicate, ha evidenziato un utilizzo sempre più consapevole e mirato da parte dei brand. In particolare, il report 2021 evidenzia che oltre il 37% degli intervistati ha effettuato almeno 10 progetti di influencer marketing negli ultimi 12 mesi ed oltre il 67% ha dichiarato di essere soddisfatto dei risultati raggiunti.
Noi oggi però ti vogliamo parlare di un particolare tipo di influencer, i “micro influencer”.
Chi sono?
I micro influencer sono quei creators con un seguito compreso tra i 20.000 e i 100.000 followers. Quindi, non stiamo parlando dei big che possono diventare anche testimonial del brand, ma di persone comuni che sono state in grado di costruirsi un seguito personale di tutto rispetto.
Che caratteristiche hanno questi influencer?
- Credibilità: sono vissuti come “l’influencer della porta accanto”. Hanno costruito la propria immagine sulla qualità dei propri contenuti e, senza sponsorizzazioni, sono riusciti a farsi conoscere grazie al passaparola.
- Localismo: i followers li seguono in quanto vivono nella stessa città del micro influencer. Questo aspetto è molto importante perché aumenta il senso di vicinanza e di empatia verso l’influencer. Inoltre i consigli e le esperienze che vive l’influencer sono le stesse che possono vivere le persone che lo seguono.
- Focalizzazione intorno ad un tema: si sono “specializzati” intorno ad un argomento/passione che trattano con spontaneità e senza forzature. Per questo avremo i food lover che ci consiglieranno i ristoranti migliori dove assaggiare l’hamburger più buono della città, le mamme/papà che ci spiegheranno come e dove passare più tempo di qualità con i nostri figli, le fashion addicted che ci segnaleranno le nuove aperture e dove trovare le novità della street fashion, i book readers che ci indicheranno dove partecipare alla presentazione di libri o dove incontrare il nostro autore preferito ecc.
- Dialogo diretto: dal momento che hanno una base di follower limitata, tendono a instaurare un dialogo diretto con i propri follower. Rispondono ai messaggi in direct, fanno sondaggi, sono aperti alle domande e sempre pronti a soddisfare le curiosità.
- Elevato livello di engagement: la Fanbase è molto attiva ed interagisce volentieri con messaggi ai post, reazioni di apprezzamento, consigli e critiche.
Quando un brand può ricorrere ai micro influencer per ottenere risultati positivi?
- Quando i valori del brand sono molto vicini ai valori dell’influencer. Nel caso non coincidano è molto probabile che saranno gli stessi creators a rifiutare quei progetti non in linea con il proprio messaggio.
- Quando il brand ha una connotazione geografica molto definita e non vuole disperdere budget di comunicazione.
- Quando c’è una call to action forte da comunicare:
- Apertura nuovi punti vendita
- Eventi in store
- Eventi in piazza
- Rilancio di servizi all’interno dei punti vendita
- Ricerca di un dialogo diretto con pubblici specifici
- Ricerca di una comunicazione che metta in connessione il brand con il proprio pubblico in maniera smart e diretta
- E molto altro….
Con i micro influencer è possibile creare progetti duraturi a sostegno di un piano editoriale del brand o progetti spot con durata limitata nel tempo.
Quali sono le accortezze da mettere in atto per una migliore comunicazione?
- I micro influencer hanno creato la propria credibilità sulla genuinità dei contenuti postati. La spontaneità fa parte della loro forza. Evita di essere troppo “direttivo” nella definizione della comunicazione.
- Crea una squadra di influencer che lavori contemporaneamente o in tempi diversi sullo stesso territorio in modo da dare maggiore visibilità al brand.
- Crea una dinamica di engagement, anche live, che diverta l’influencer e quindi possa permettergli di ingaggiare positivamente la propria Fan Base.
- Prova a farli interagire tra di loro con un contest o con una challenge che aiuti la viralità del progetto.
Per fare tutto questo, in supporto a noi agenzie, ci sono piattaforme che ci aiutano nella selezione del gruppo di micro influencer e ci permettono di gestirli al meglio. Sicuramente ti consigliamo di evitare di fare le cose “home made”, perché la rete non perdona.
Come tutte le strategie di marketing, anche quelle fondate sull’Influencer Marketing devono essere misurate per capirne l’efficacia ed indirizzare le campagne future.
Noi di Alma D li utilizziamo per campagne di marketing locale e per creare connessioni tra il brand e la propria audience di riferimento sul territorio.
Se sei interessato ad approfondire e vorresti pianificare una campagna di micro influencer marketing, mandaci un’email all’indirizzo marketing@alma-d.it o chiamaci al 02 90755530.
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Il Team di Alma D